Ottimismo al “Dire, Fare, Attirare Made in Italy e capitali esteri”, XV Forum Annuale Comitato Leonardo che ha riunito oggi nell’Auditorium della Tecnica di Confindustria una significativa rappresentanza degli imprenditori italiani e rappresentanti delle Istituzioni. Il Presidente del Comitato Luisa Todini ricorda il lustro dell’Italia: storia, bellezza, creatività, capacità di crescita riconosciute all’estero. Il Made in Italy è in crescita nonostante fattori esterni critici quali terrorismo, cambiamenti climatici, guerre, instabilità politiche. Corale la tendenza ad implementare l’attrazione di investitori esteri nelle aziende italiane “….l’italianità è data da dove opera l’azienda, non dalla proprietà…” proclama il Ministro Calenda, ” ..chi investe in Italia ha piena cittadinanza nel nostro Paese..” gli fa eco il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, “….è fondamentale attirare investimenti esteri.. serve apertura ad accettare i capitali esteri superando la diffidenza…” suggerisce Il Presidente di ICE Michele Scannavini; l’analisi di KPMG parla chiaro: “il libero mercato funziona, in Italia ci sono preoccupanti segni di mancanza di capitali, ci sono difficoltà a reperirli in modo classico, M&A cresce con acquisto di quote dall’estero, spesso maggioritarie, e le performance delle aziende dopo l’acquisizione sono tendenzialmente positive..”..
Le testimonianze imprenditoriali di Stefano Sassi A.D. di Valentino, Michael Thamm A.D di Costa Crociere, Paolo Cuniberti A.D. di H-FARM, Chiara Palmieri A.D. di Laprima Holding confermano: l’iniezione di ricostituente straniero fa un gran bene con un’ulteriore notazione positiva: normalmente viene conservato il management italiano. So lucky !
La globalizzazione è senz’altro pregna di opportunità culturali, sociali, economiche: perchè ridurla a soprabito di imprenditori che, per mancanza di liquidità, necessitano di attingere ai forzieri di dollari, spesso allocati in Paesi dove i diritti elementari dell’Uomo non sono riconosciuti ed ogni moneta potrebbe essere bagnata di sudore non riconosciuto ? La generazione degli imprenditori odierni sembra lieta d’organizzare fiduciosi pellegrinaggi verso i Santuari esteri per ottenere la grazia della “Cessione”. Per il futuro degli Italiani resterà la speranza di costituire la manovalanza delle storiche aziende, già italiane, e magari, perchè no, riconvertite ? Se la cosiddetta finanza classica fosse più spronata istituzionalmente alla concessione del credito forse lo scenario sarebbe più rasserenante per la popolazione intera.
Patrizia Indiano p.i.
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